martedì 9 ottobre 2012

La storia della macchina da cucire

  Quando avevo circa 5 anni guardavo la mamma cucire vestiti. La guardavo con ammirazione, perché da un pezzo di stoffa riusciva a crearmi abitini e gonnelline che avevo solo io e nessun altra bimba.

  Quanto mi piaceva guardare tutti i passaggi:

Per prima cosa c'era la scelta della stoffa insieme a me, poi l'eventuale scelta delle applicazioni; bottoni, fiorellini, nastri. Mi ricordo un abitino che si chiudeva dietro con i bottoncini fatti a matita. Come mi piaceva quel vestitino, peccato che poi si cresce e i vestiti non vanno più.

Preparava le parti da cucire, prendendomi le misure. Quanto mi sentivo una modella!

Cuciva poi tutte le varie parti e io seduta vicino a lei guardavo i suoi progetti e i miei vestiti prendere forma!

   Con gli anni la mamma ha dovuto lavorare sempre di più, e ora che ha un negozio. Praticamente non è mai a casa. E quando riesce a riposarsi un po' non fa nulla di creativo.
Però ha lasciato a me l' eredità genetica, e  una gran bella Singer.

  Dopo troppi anni di non lavoro l'ho guardata, l'ho aperta, ho obbligato la mamma a controllarla, ho preso un pezzo di stoffa e ho cominciato a provare.
Devo dire che abbiamo anche litigato; non riuscivo a trovare la giusta tensione del filo o troppo teso o troppo lento. Poi abbiamo fatto la pace e tornato a litigare quando ho dovuto cucire la cerniera, ma dopo aver rotto due aghi, la cerniera era cucita!!

  L'amore è nato da subito, e da subito ho cominciato a foderare le mie borsine.
Ho poi curiosato su internet, alla ricerca di qualche tutorial; ma questa è un altra storia.

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